lettere dalla Guinea...


Bubake 20-12-2018

Carissimi amici,

sono passate diverse settimane da quando ho cominciato a scrivere questa lettera.

Una lettera mai spedita e mai finita.

Non ci sono scuse ma solo un po’ di timore e......non so.

 

Dopo diversi mesi da solo, a Novembre è arrivato p. Luca e la vita ha preso un’altra piega.

Siamo insieme e la sfida della vita di tutti i giorni aiuta a vivere meglio, a confrontarsi, a parlare!!!

Io sono parroco ora, di una bellissima parrocchia, con 95 isole, circa 25.000 abitanti e forse 900 cristiani, forse, sinceramente non lo so.

Fare il parroco non è proprio tra le mie corde, non è il mio mestiere,

ma p. Luca fa quello che manca a me, così le cose funzionano.

Non posso chiedere di meglio!

DEUS OBRIGADO.

 

Avevo scritto una bella lettera per ringraziare tutti, per raccontare di tante cose belle che stanno funzionando, che  vanno veramente bene:  borse di studio, fabbrica dei ghiaccioli, giovani, gruppo famiglie... volevo raccontarvi di un matrimonio di due giovani, Edoardo e Josefa, dopo otto anni, volevo raccontarvi di  .........

 

Ma posso solo dire che in questo Natale vorrei...

 

ESSERE BALSAMO PER LE FERITE DEGLI ALTRI

Così scriveva Etty Hillesum prima di morire ad Auschiwitz nel 1942.

 

La scorsa settimana un villaggio nell’isola di Witte è bruciato.

86 case, 13 magazzini di riso,... 646 persone, vecchi e bambini, tutti insieme vivono ora sotto gli alberi, sperando...una mano, piccola o grande che sia, qualcuno che possa essere BALSAMO.

Una mano, un segno di speranza, un segno bello.

 

La nostra comunità si sta dando da fare, ognuno con una maglietta, un paio di pantaloni, una stoffa per coprirsi. Ogni giorno ognuno porta quello che ha, per aiutare chi è rimasto senza nulla.

 

Così forse capisco quelle parole.....ESSERE BALSAMO,  amare il prossimo senza nulla in cambio ma...AMARE!!!! 

E’ il mio Natale, il nostro Natale oggi.

La donna anziana che porta un sacchetto di plastica con due pantaloni e una maglietta per chi è rimasto senza niente.

I bambini che cercano tra le ceneri le monete, sperando nel domani.

E’ Natale perchè proviamo a essere una goccia di BALSAMO per chi ci sta vicino o ci passa solo accanto.

Non è facile, è vero, spesso non lo capisco ma vale un vero

 

GRAZIE

 a questo scomodo bambino di nome Gesù!!!!!!

Buon Natale a tutti. 

P. Roby


                                                                                                                      Bubake 12-04 2018

 

Carissimi amici,

approfitto della “Cena Tagme” per un piccolo saluto e due notizie dalla bella Guinea Bissau.

Dopo la lunga sosta in Italia, ricca di incontri, amicizie e di un tempo veramente bello che mi ha lasciato tanto, rieccomi nella mia terra, tra le mie isole, in mezzo a tanta gente.

Rientrare nei ritmi e nelle varie attività non è stato facile ma....è passata.

 

La notte di Pasqua 8 giovani hanno ricevuto il battesimo, dopo 6-7 anni di preparazione! E' un momento intenso e carico di emozione vedere come Dio lavora nel cuore delle persone e riconoscere le grandi cose che fa'. Sono dei veri miracoli!!!

Piccole cose che segnano nel profondo.

 

Le novità di questi mesi sono tante, e alcune sono di questi ultimi giorni:

 

-        P. Davide, mio confratello e amico, dopo 8 anni tornerà in Italia, alla fine di Giugno, per un servizio nella casa del PIME di Ducenta, Aversa, dove ha lavorato per diversi anni prima di venire in Guinea. Di conseguenza il Vescovo mi ha chiesto di assumere la responsabilità della parrocchia, quindi sarò parroco dell' arcipelago da Luglio. Una nuova sfida, che mi spaventa non poco, ma...ho accettato, anche perchè le sfide rendono la vita più interessante. Speriamo in bene. Per i prossimi mesi resterò da solo, ma a Novembre arriverà un altro padre che mi affiancherà nel lavoro.

-        Il grosso progetto di ristrutturazione del salone e biblioteca, che pensavamo di realizzare a partire da Novembre 2018, abbiamo deciso di posticiparlo al prossimo anno, Novembre 2019, per diversi motivi. Prima di tutto l'avvicendamento nella parrocchia e l'arrivo di un nuovo padre richiede tempi e soprattutto attenzioni particolari.Inoltre la raccolta fondi attraverso il PIME, e altri organismi, richiede tempi più lunghi del previsto. Parliamo di 50- 60.000 €. Vi aggiornerò su tutto appena possibile.

-        Alla fine di Dicembre, la barca che avevamo acquistato in Italia 4 anni fa, ci ha abbandonato, non ha retto le onde dell'oceano! Dal momento che non c'è modo di ripararla per tornare a navigare in queste acque, abbiamo trovato un'occasione e comprato una nuova barca, usata, ma più grande e sicura per i nostri viaggi. Manca solo il motore, ma per ora ci arrangeremo con quello che abbiamo.

-        Nel mese di Febbraio, con l'aiuto di Samuele, un amico di Lecco, abbiamo installato un impianto di irrigazione “goccia-goccia” nell'orto della missione, dove insegniamo ai giovani un modo diverso di coltivare.Se tutto va ben, il prossimo mese metteremo anche una piccola serra di 180 mq, per lavorare e produrre anche durante i mesi delle piogge. Nuovi prodotti, nuova dieta,  e la possibilità di una rendita economica per il futuro. Un modo anche per individuare giovani con la passione e le capacità per formarsi in questa area, attraverso le scuole superiori di formazione, gestite dai padri Giuseppini in Bissau. Una speranza per il futuro!

 

Per il resto tutte le attività proseguono: scuola di informatica, fabbrica dei ghiaccioli, caritas, aiuti per scavare nuovi pozzi, borse di studio superiore...tutto grazie al vostro aiuto, alle vostre preghiere e al vostro lavoro in Italia e qui in Guinea con amici e volontari di cui abbiamo sempre bisogno.

A volte si sbaglia si cade, cado, picchio la testa e poi torniamo a rialzarci e a fare il meglio che possibile.

Un saluto e un abbraccio a tutti.

                                                           A presto

 

                                                                       P. Roby


Bubake 10-04-2017 

Carissimi amici,

sono appena tornato da una visita sull’isola di Kanhabake, nel villaggio di Mpokutu, dove un incendio aveva distrutto tutto, lasciando 61 famiglie senza casa, a vivere sotto gli alberi.

Con me c’erano anche i rappresentanti della Caritas parrocchiale, che hanno seguito da vicino la distribuzione di tutti gli aiuti.

Quasi tutta la popolazione era presente perché sapevano del nostro arrivo, e vi assicuro che abbiamo trovato un villaggio rinato, veramente risorto. I segni del fuoco sono ancora evidenti, la gente vive ancora sotto gli alberi, ma hanno cominciato a ricostruire i tetti, a rimettere gli intonaci sulle case e a trasportare tutto il legname necessario tagliato in foresta.

Sono lavori lunghi, che richiedono anche parecchia forza fisica, visto che è fatto tutto a mano e caricato tutto in testa!!!

Un villaggio rinato soprattutto nel cuore e nella speranza di un futuro migliore. I bambini sono tornati a giocare e la gente a sorridere, certi che Dio non li ha abbandonati ma continua a prendersi cura di loro.

Il fatto che la comunità cristiana li stia aiutando, senza interessi politici o obblighi di parentela, di sangue, fa nascere nella gente tante domante, tanti perché.

Non ci sono molte risposte se non la risposta silenziosa della croce, di un Dio che si fa vicino fino alla morte, che veramente si fa carico dell’uomo e diventa mani, piedi, un aiuto concreto per alleviare le sofferenze grandi o piccole che incontriamo nella vita. Tutto questo grazie anche a voi, alla vostra generosità.

Voi lo avete reso possibile. Un grande grazie a tutti voi da parte nostra, e un augurio speciale per questa Pasqua, perché possiamo tutti risorgere almeno un po’, rinnovare il sorriso e la speranza in questo mistero grande che è la nostra vita.

CIAO

Un abbraccio

p. Roby e p. Davide  


Bubake 13-12-2016

 

Carissimi amici,

                                   vi spero tutti bene, proiettati verso le feste di Natale, con amici, parenti e tutto quello che comporta. Circondati da luci intermittenti, musiche che risvegliano ricordi dell'infanzia e   dai tanti piccoli e grandi problemi che accompagnano la vita quotidiana di molte famiglie e soprattutto di tanti poveri.

 

Anche noi ci stiamo preparando al Natale con le varie comunità cristiane delle isole. Non ci sono luci intermittenti o antiche canzoni natalizie, ma c’è sicuramente la voglia di celebrare questo strano mistero di Dio e degli uomini.

Abbiamo festeggiato la nostra patrona, Maria Immacolata dei Bijagos, con una settimana di celebrazioni e con l’ingresso ufficiale nel catecumenato di 7 giovani, che fra qualche anno riceveranno il battesimo.

 

Cosa porterà questo Natale al popolo della Guinea Bissau non lo sappiamo, io mi auguro porti la forza di lottare per la giustizia e soprattutto uno sguardo di speranza.

Da quasi due anni non c’è governo, aumenta la corruzione, il traffico di droga e di esseri umani. I servizi minimi non sono garantiti e ad oggi le scuole dello stato non sono ancora iniziate.

Niente di nuovo sotto il sole, direbbe qualcuno, e invece no, perché aumentano i poveri e le sofferenze della gente!!!

 

Mi è capitata fra le mani la preghiera che il Papa ha scritto per la festa dell’Immacolata.

È solo una parte che vorrei lasciare a voi, un augurio per questo Natale e per il prossimo anno.

A volte non possiamo far altro che “portare” e affidarci, chiedendo veramente uno sguardo nuovo.

 

 AUGURI DI BUONE FESTE

p. Roberto e p. Davide

 

 

"Ti porto, Madre, i bambini,
specialmente quelli soli, abbandonati,
e che per questo vengono ingannati e sfruttati.
Ti porto, Madre, le famiglie,
che mandano avanti la vita e la società
con il loro impegno quotidiano e nascosto;
in modo particolare le famiglie che fanno più fatica
per tanti problemi interni ed esterni.
Ti porto, Madre, tutti i lavoratori, uomini e donne,
e ti affido soprattutto chi, per necessità,
si sforza di svolgere un lavoro indegno
e chi il lavoro l’ha perso o non riesce a trovarlo.
Abbiamo bisogno del tuo sguardo immacolato,
per ritrovare la capacità di guardare le persone e le cose
con rispetto e riconoscenza,
senza interessi egoistici o ipocrisie.
Abbiamo bisogno del tuo cuore immacolato,
per amare in maniera gratuita,
senza secondi fini ma cercando il bene dell’altro,
con semplicità e sincerità, rinunciando a maschere e trucchi.
Abbiamo bisogno delle tue mani immacolate,
per accarezzare con tenerezza,
per toccare la carne di Gesù
nei fratelli poveri, malati, disprezzati,
per rialzare chi è caduto e sostenere chi vacilla.
Abbiamo bisogno dei tuoi piedi immacolati,
per andare incontro a chi non sa fare il primo passo,
per camminare sui sentieri di chi è smarrito,
per andare a trovare le persone sole."

 

(estratto preghiera Papa Francesco 8-12-2016)


Bubake 12-10-2016

 

Cari amici,

eccomi di nuovo tra voi con qualche parola, racconti, pezzetti di vita quotidiana.

In questi mesi sono stato da solo a tenere il forte, a gestire tutte le attività, perché p. Davide è andato in Italia per le ferie e gli impegni di istituto.

Mesi belli, lunghi e a volte un po’ solitari, non lo nego.

Una volta pensavo che vivere da soli fosse la fortuna più grande, ma non è vero! Abbiamo bisogno di qualcuno con cui litigare, parlare, confrontarsi, volersi bene. Qualcuno diverso da me ma altrettanto vicino, che mi capisce, che mi conosce e che alla fine mi vuole bene.

Non è facile, ma è indispensabile per non perdere la bussola e per non pensare di essere Dio.

 

Vita quotidiana: sono i mesi delle ferie dalla scuola, tanti giovani tornano a casa per le ferie, per aiutare i genitori e soprattutto per guadagnare qualche soldo per poter continuare a studiare. I villaggi si riempiono di gente giovane, di vita.

Sono i mesi delle piogge, del caldo umido e della malaria. Ho perso il conto di quanti bambini sono morti; quante persone che non riescono a lavorare a causa della malaria e le sue conseguenze……… troppe!!! Veramente troppe!!!

Viviamo in un paradiso naturale, benedetti da Dio, ma spesso è un inferno, dove non si capisce perché oggi, nel 2016, si deve morire ancora di meningite, o peggio, di setticemia perché l'ago della flebo non era pulito.

Siamo tornati a curare la malaria con il chinino, perché i governanti rubano i soldi e le organizzazioni internazionali sono più preoccupate di far quadrare i bilanci piuttosto che aiutare la popolazione…… è sempre la stessa storia!!!!

 

Vita quotidiana: 40 profughi si sono incagliati davanti alla nostra isola, provenienti dalla Guinea Conakry, dalla Sierra Leone, dal Ghana, tutti tra i 15 e 40 anni, senza passaporti, con la promessa di arrivare in Senegal, per lavorare due anni sui pescherecci cinesi e poi cercare di andare in Europa, via Marocco o Libia (i passaporti sono in mano ai cinesi).

Finire spiaggiati in Guinea Bissau è… indescrivibile.

 

Vita quotidiana: la nostra piccola comunità cristiana si è fatta carico dei bisogni di questi profughi dando loro da mangiare e vestirsi per 10 giorni.

 

Vita quotidiana: ogni due mesi la Caritas parrocchiale riesce ad aiutare circa 30 vecchietti senza famiglia, con riso e sapone per poter sopravvivere.

Vita quotidiana, vita quotidiana, vita quotidiana……………………

 

Spesso mi arrabbio e ne dico di ogni, ma sto imparando a riconoscere i piccoli miracoli della vita quotidiana. Lenti, lenti, ma credo che alla fine ne valga la pena.

E voi?

 

 

Un abbraccio grande a tutti e spero di sentirvi presto.

Ciao

P. Roby

 


AGGIORNAMENTI DA PADRE ROBI...

                                                                                                                                                                                                                                                            Bubake 23-10-2012

 

Cari amici,

 vi rubo un po' di tempo per cercare di aggiornarvi sulla situazione in Guinea.

Domenica 21, al mattino presto, un gruppo di persone armate, hanno cercato di assaltare una caserma militare vicino all'aereoporto di Bissau.

L'attacco è stato respinto lasciando 6 morti e alcuni feriti sulla strada.

Ovviamente la tensione è salita in tutto il paese, soprattutto in Bissau, una tensione e preoccupazione che non si è mai spenta dal colpo di stato di Aprile.

Chi ha orchestrato l'assalto e perchè?

Non si riesce a capire.

Ufficialmente il governo, in mano ai militari, ha detto essere un tentato colpo di stato, sostenuto dal portogallo e dal deposto governo ora rifugiato in europa, ma.....le domande e i dubbi sono tanti.

Potrebbe essere un regolamento di conti all'interno delle forze armate, per il potere e soprattutto il controllo del traffico di droga, con un giro di soldi superiore al prodotto interno lordo della Guinea.

Potrebbe anche essere una manovra organizzata dal governo e dai militari per eliminare i diversi oppositori politici ed economici, allargando così il controllo militare in tutto il paese e le sue strutture, con la scusa della salvaguardia della stabilità.

 

Tutto è possibile e comunque niente di nuovo.

Ieri diverse persone sono state arrestate o picchiate dai militari che girano armati dove vogliono. Oggi sono entrati in diverse case, in Bissau, alla ricerca di non si sa bene chi o cosa.

La gente ovviamente ha paura e tutto è fermo e bloccato. Scuole chiuse, banche chiuse e servizi sospesi, in un paese dove dal mese di Aprile si funziona a regime ridotto.

 

Sarebbe bello vedere in tutto questo anche degli spiragli positivi, la luce, seppur piccola, in fondo al tunnel, ma....non è così.

C'è una sana rassegnazione, o meglio fiducia in Dio creatore, che aiuta le persone ad andare avanti ogni giorno, ma noi bianchi non siamo capaci di vedere le così in questo modo, eppure aiuta. Nessuna pallottola può uccidere questo. La speranza.

 

Ora vi saluto e prometto di tenervi aggiornati per quanto mi sia possibile.

Ricordatevi di noi.

 

GRAZIE

Un abbraccio a tutti

P. Roby

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                                                                                                            Bubake 3-06-2012

Carissimi amici,

in queste ultime settimane sono stato parecchio in giro per riunioni e altro, ma oggi voglio approfittare per aggiornarvi sulla situazione che stiamo vivendo da questa parte del mondo.

Sono passati quasi due mesi dal colpo di stato del 12 Aprile e la situazione è ancora molto confusa e difficile.

 

Subito dopo il colpo di stato, la comunità internazionale ha preso posizione con denunce e minacce, facendo sperare in una soluzione rapida e giusta dei problemi, ma......non è stato così, anzi, sembra sia un grande gioco di politica internazionale, interessi economici, di potere tra diversi attori sovranazionali, sovrastatali, comunità di paesi di lingua portoghese, francese, organismi economici e ONU. ( CEDEAO, EKOWAS, Unione Africana, Comunità Europea, ONU, Angola, Nigeria, Costa d'Avorio,.....)

E' difficile districarsi in questi labirinti, ma sta di fatto che attualmente sembra che la comunità economica dei paesi dell'africa occidentale stia gestendo un po' il tutto a favore dei militari e dei politici responsabili del colpo di stato.

L'unico organismo che continua con una linea dura di denuncia è la comunità europea, maggior finanziatore della Guinea, con il blocco di tutti i fondi stanziati a diversi livelli, dala cooperazione internazionale alle ONG.

 

A livello di politica interna, gli autori del colpo di stato hanno formato un nuovo governo dove al suo interno tutti hanno diritto ad una fetta della torta, in ministri, segretari e controllo dello stato e delle sue finanze. Sono tutti nomi ben conosciuti, che in uno stato di diritto serio sarebbero in prigione, ma....succede anche in Italia.

Di fatto il paese è diviso in due, a favore o contro il nuovo governo. La macchina dello stato non è ancora partita, tutto funziona a singhiozzo o non funziona del tutto. La scuola non funziona e ci sono mesi arretrati di stipendi pubblici da pagare.

La campagna dell'anacardo invece è iniziata e la gente sta vendendo la castagna ad un prezzo ragionevole, il che significa avere un po' di respiro per tante famiglie.

 

Un contingente militare armato, composto da 600 persone, è arrivato in Guinea da circa 10 giorni e dovrebbe aiutare a garantire la sicurezza, militari inviati dalla CEDEAO.

I militari Angolani, che avrebbero dovuto lasciare subito il paese, a quanto pare non sono ancora partiti, con i loro carri armati.

L'attuale governo di transizione dovrebbe durare per un anno, al fine di preparare le nuove elezioni, ma nel mentre?

Impunità, mancanza di giustizia e corruzione sono un cancro che non lascia scampo allo sviluppo di un paese e al suo futuro.

Sullo sfondo resta il traffico di droga con l'America Latina che sembra stia raggiungendo livelli mai visti. Soldi facili, tanti, senza fatica e sudore della fronte.

 

Cosa fare? Quale parola dire, quale segno portare come piccola comunità cristiana in tutto questo?

Non lo so.

A volte mi fermo a pensare, a parlare tra me e me, con Dio, cerco una risposta, un'idea, ma niente, solo silenzio.

 

Ma.....questa mattina era ancora bui, gli occhi ancora impastati, mi sento chiamare da una voce sconosciuta, mi metto qualcosa addosso e esco, mi trova davanti una donna con due bambini, uno piccolo, sulla schiena e una bambina di 9 anni, Titina.

La donna è giovane, ha cinque figli ed è cieca a causa del morbillo contratto da piccola. Una bella donna, fiera, mi chiede aiuto per comprare il riso per mangiare.

Parlo un po' insieme e scopro che prima del colpo di stato non ha mai avuto problemi per vivere, lei vendeva pesce al mercato, comprandolo dai pescatori, ma ora, non c'è più ghiaccio perchè manca il gasoli o è troppo caro e quindi tante donne come lei devono chiedere aiuto per vivere con i loro figli.

Vorrei avere le risposte giuste, ma forse la risposta comincia così, alle prime luci dell'alba. Hai scelto di stare, di condividere. Stai, condividi!!!! Le risposte cominciano così.

Prima di andarsene la bimba, Titina, mi regala tre uova, ringrazia e dice: “ devo andare, faccio la seconda elementare nella tua scuola.”

 

Così comincia una giornata qualunque, così cominciano le risposte.

 

Ora vi saluto e spero di sentirvi al più presto. Vi chiediamo tante preghiere, e dove è possibile anche un aiuto, senza progetti precisi, per ora, ma per far fronte a tante persone che spesso bussano alla porta con le loro domande e alcune risposte.

 

Un abbraccio a tutti

P. Roby

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AGGIORNAMENTI DALLA GUINEA...

Bissau 02-05-12

 

Carissimi amici,

vi scrivo da Bissau dove sono di passaggio in questi giorni.

La situazione a Bissau è abbastanza tranquilla, la gente è nelle strade come sempre, di giorno, i mercati sono aperti permettendo così alla gente di fare i piccoli commerci quotidiani che permettono a molti di vivere, soprattutto alle donne.

Tanta gente si è allontanata dalla capitale, verso i villaggi dell'interno, da parenti o amici, in attesa che la situazione torni alla normalità e sicurezza.

Scuole, uffici, ministeri, ospedali, tutto quello che è statale, non funziona ormai da tre settimane, e questo è un problema serio.

Le frontiere sono aperte, ma la dogana non funziona, quindi i commercianti stanno cominciando a mettere mano alle scorte.

A breve termine uno dei problemi economici più rilevanti è la campagna del “caju”, l'anacardo, unica entrata economica per tantissime famiglie. Ci sono pochi commercianti sul terreno disposti ad acquistare il prodotto e a trasportarlo a Bissau per essere venduto ai grandi compratori indiani.

Questo nel concreto significa non poter pagare i debiti accumulati e non essere in grado di comprare il necessario per il periodo delle piogge ormai alle porte.

Sulle isole, vista anche la difficoltà dei trasporti, tutto questo è già realtà, e andrà sempre peggio se tutti gli amici e parenti venuti da Bissau rimarranno a carico delle famiglie.

Anche per quanto riguarda la situazione sanitaria siamo a livello di guardia: gli ospedali dell'interno non sono attrezzati per l'aumento della popolazione, oltre a lavorare a regime ridotto. In teoria questo è il tempo delle campagne di vaccinazione, e con l'arrivo delle piogge aumentano anche i problemi di salute. La Guinea è un paese endemico per quanto riguarda il colera, e tutto questo non aiuta a tenere sottto controllo questa malattia.

Vedremo cosa ci riserverà il futuro, per ora vi chiediamo aiuto per poter affrontare tutto questo con la nostra gente.

Noi siamo ottimisti ma non stupidi, e soprattutto al momento è molto difficile capire la situazione politica.

 

La comunità internazionale ha preso posizione e sta imponendo la sua linea di azione a questi continui colpi di stato anticostituzionali e alle prese di potere con la forza, per cui tolleranza zero.

Dopo un ultimatum di 72 ore per il ripristino della legalità, i militari hanno fatto alcuni passi avanti ma non accettano tutte le condizioni, per cui sono scattate le sanzioni internazionali che verranno ratificate domani. Sanzioni economiche, embargo, e l'invio di un contingente armato previsto per la fine della settimana.

Sembra un suicidio da parte dei militari, ma capire tutto questo non è facile.

Ci sono problemi interni alla Guinea che si trascinano da anni, il ruolo e il potere dell'esercito, la corruzione e il controllo del paese, problemi etnici antichi.

Ci son problemi più grandi, investimenti economici notevoli da parte dell'Angola, influenza dei paesi vicini, per il controllo della regione, Nigeria, Angola. Sotto tutto questo il controllo del traffico di droga che ha raggiunto livelli molto alti, si parla di miliardi di miliardi di euro, che hanno poi a che fare con il finanziamento del terrorismo.

Insomma, viviamo nelle capanne di paglia senza corrente elettrica ma alcuni problemi sono più grandi di noi!!!

Mi viene da sorridere al pensiero che lo sballo di una sera con qualche grammo di polvere bianca ben tagliata, abbia a che vedere con i problemi di un villaggio della Guinea Bissau, difficile da trovare sulla cartina geografica.

 

Ora vi saluto e spero di sentirvi presto, magari con notizie migliori per tutti.

CIAO   un abbraccio

p. Roby

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PADRE ROBERTO CI SCRIVE...

 

  Bubaque 20-04-2012

 

ORA KI LEFANTI NA GUERIA, PADJA KI TA PAGA KULPA!

Quando gli elefanti litigano, è la paglia che ne paga le colpe!

 

 

Carissimi amici,

come ben sapete questi sono tempi un po' difficili per noi, per la Guinea Bissau.

Il 18 Marzo siamo andati alle urne per il primo turno delle elezioni presidenziali, svoltesi senza grossi problemi; ma ancora prima dell'annuncio ufficiale, i partiti politici che hanno perso hanno cominciato a rifiutare categoricamente i risultati, con l'accusa di brogli elettorali.

È cominciato un braccio di forza tra i vari candidati e la commissione nazionale delle elezioni e ad un certo punto, in questa diatriba politica sono intervenuti i militari (come arbitri della situazione o come terzo incomodo): la notte del 12 Aprile sono scesi armati nelle strade, hanno cominciato a sparare, hanno catturato il presidente, il primo ministro insieme ad altri politici e hanno preso il potere con un colpo di stato.

Dopo i primi giorni con il coprifuoco, la chiusura delle frontiere e tanta paura, la situazione è calma ed è tornata ad una apparente normalità. Dico apparente perché di fatto siamo di fronte ad un grave problema nazionale con conseguenze ancora imprevedibili.

Ho solo riassunto i fatti come sono avvenuti, ma i problemi sono molto più complicati, a livello internazionale, politico e sociale.

Ieri il comando militare ha firmato un accordo con diverse forze politiche per la creazione di un governo provvisorio di transizione, nominando un presidente e un primo ministro, ma così facendo le forze politiche e il Paese si spaccano in due.

La comunità internazionale ha già condannato il colpo di stato e non è assolutamente disposta a sedersi al tavolo delle trattative con qualsiasi forza abbia preso il potere in modo non costituzionale - vedi l'esempio del Mali nelle scorse settimane.

Alcuni Paesi hanno già chiesto l'intervento di una forza di interposizione dell'ONU, per ristabilire l'ordine costituzionale. Questa decisione verrà presa nei prossimi giorni a New York.

I militari non sembrano intenzionati a tornare sui loro passi e soprattutto nessuno vuole interferenze sul controllo del traffico di droga che dall'America Latina va verso l'Europa, passando proprio dalla Guinea Bissau. Si parla di circa 20 Tonnellate al mese.

Insomma, come vedete la situazione è un po' complessa, e ciò che è certo è che

“ORA KI LEFANTI NA GUERIA, PADJA KI TA PAGA KULPA!”

cioè quando i grandi fanno la guerra sono i piccoli che ne pagano le conseguenze.

È un vecchio proverbio, ma rende molto bene l'idea. Infatti chi ne paga le spese è la popolazione, e non fra un mese o due, ma già ora.

Molta gente ha abbandonato Bissau e torna nei villaggi sperando di essere al sicuro; le scuole e tutto quello che è statale è ovviamente chiuso; i prodotti di prima necessità stanno aumentando di prezzo e cominciano a scarseggiare, soprattutto i combustibili, rendendo i trasporti più difficili.

Qui sulle isole la situazione è molto tranquilla, mancano i trasporti, ma per il resto va tutto bene. Certo non ci sono feste, non si sentono suonare i tamburi di notte e siamo tutti preoccupati, soprattutto per l'incertezza che il futuro ci riserva.

In questi giorni stiamo celebrando la Pasqua nelle nostre piccole comunità cristiane, ma vi assicuro che è difficile parlare della gioia della Resurrezione, siamo più coscienti delle fatiche e delle persecuzioni delle prime comunità cristiane, dove però non mancano mai le prime parole di Gesù risorto ai suoi discepoli… parole a volte sussurrate, altre volte urlate e desiderate… LA PACE SIA CON VOI!!!

 

Un abbraccio a tutti e una preghiera

CIAO    P. Roby

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